Gran Premio di Grecia. Un Cristobal “guerriero”
Il Campionato del Mondo do Enduro si sposta in Grecia per disputare la quarta prova della serie iridata 2015. Come spesso accade, la Gara greca è caratterizzata dalle elevate temperature, e dalla durezza del terreno. Lo spettacolo è assicurato dall’incertezza del Mondiale, al quale il livello elevatissimo dei partecipanti di spicco aggiunge una nota ormai costante di imprevedibilità
Niente da eccepire, in questo caso, se il Gran Premio si risolve con un risultato globale identico al termine delle due giornate di gara. In ogni caso il “prodotto” finale non è maturato casualmente o senza la ormai consueta dose di colpi di scena. Due vittorie hanno ottenuto Eero Remes, dominatore della E1, Pierre-Alexandre Renet vincitore sul filo di lana della E2, e Mattias Bellino, autore della “doppietta” che ha congelato il risultato delle E3.
Il Team Miglio Yamaha Yamalube affronta la trasferta greca con l’ambizione di mettere un po’ d’ordine tra le sue… ambizioni. È giusto accontentarsi di un buon risultato, seppure non propriamente clamoroso? Se sì, ricordando che per la Squadra di Max Migliorati si tratta della prima stagione Mondiale, e che l’esperienza ha pur sempre un prezzo, allora la trasferta è stata eccellente. Se invece si ritiene che il potenziale tecnico e umano della compagine debba tassativamente puntare, come si dice, al “risultato”, allora la soddisfazione va un po’ attenuata. La verità è che Max Migliorati ascolta l’esperienza ed è soddisfatto del lavoro che la Squadra, in ogni suo settore, è riuscita a fare in così poco tempo. Ma è anche impaziente di andare oltre, e di “strappare” quella consacrazione che è nel potenziale della Squadra. In generale, dunque, il risultato di entrambi i Piloti è molto buono, ma nello specifico secondo Migliorati, almeno Guerrero dovrebbe poter raccogliere di più.
Cristobal Guerrero. Nonostante la differenza di punti che rappresentano, i risultati delle due giornate di gara del Pilota spagnolo sono piuttosto simili. Sabato Guerrero ha chiuso all’ottavo posto, domenica al quinto. La diversa posizione si spiega, semplicemente, con i trenta secondi di penalità attribuiti al Pilota, “reo” di aver attraversato la “fettuccia” e di essere rientrato in pista pochi metri più avanti. “taglio di percorso”, dice il regolamento, anche se non si guadagna e non si perde tempo. Il quinto posto della domenica, evidentemente, non risente dell’imprevisto del sabato, ed è più “sincero”. Di fatto la lettura delle prove speciali conferma un andamento in “accelerazione” della gara di Guerrero che, a parte una lieve incertezza nelle Extreme, diventa più forte con il passare delle ore, indipendentemente dalla durezza dell’impegno. Lo conferma, in entrambe le giornate di gara, l’altissimo livello di competitività dimostrato dallo spagnolo nelle fasi finali della gara.
Gianluca Martini. Il rendimento di Martini è indubbiamente costante. Due decimi posti, sabato e domenica. Per il toscano il terreno del Gran Premio di Serres non è sembrato quello ideale e a Martini, tecnicamente ineccepibile, è mancato solo un pizzico di velocità, sacrificata alla sicurezza.
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