Per celebrare il 30° anniversario di Yamaha VMAX, la Casa dei tre diapason presenterà nel corso del 2015 tre nuove ed insolite Special Yard Built dedicate. Il primo di questi progetti esemplari si chiama “Infrared” ed è stato realizzato dal bike-maker tedesco di culto Jens vom Brauck. Meglio conosciuto come JvB-moto, Jens ha trasformato, nella propria officina nei pressi di Colonia, la potente musclebike tre diapason in una creatura all’altezza del suo status di icona: il risultato è una moto ridotta all’osso che combina i materiali più evoluti con un tocco custom e rende omaggio al miglior design degli anni ’80, il periodo in cui il mondo vide per la prima volta VMAX, mostro di potenza e bellezza.
Jens vom Brauck è da sempre un fan di VMAX, uno dei modelli che ha acceso in lui l’amore per le due ruote quando aveva solo quindici anni. Anche se VMAX, per la sua potenza debordante, all’epoca non era venduto in Germania, ha continuato ad essere una fonte di ispirazione per Jens, finché oggi finalmente ha avuto l’opportunità di riversare tutta la sua passione in questa creatura straordinaria.
L’idea di JvB-moto per VMAX Yard Built era quella di trasformare il modello di serie in una dragster radicale, contaminata dal concetto di Café Racer, portando all’estremo un design che esprimesse tutta la forza bruta della moto. Un secondo elemento chiave del progetto è stato il tributo ai 30 anni di storia di VMAX, rappresentati dai componenti già presenti alla nascita, nel 1985.
Partendo dal frontale, il parafango custom in alluminio è collocato appena sotto ad uno dei “marchio di fabbrica” JvB-moto: il gruppo del faro anteriore che integra la forcella e le frecce Motogadget. I semimanubri modificati raccontano il carattere Café Racer, ed il pilota ha sotto gli occhi un autentico contagiri da dragster by Autometer. La bellissima cover del serbatoio si trova sopra un airbox e un impianto elettrico pesantemente modificati ed è completata da speciali prese d’aria ricavate da elementi originali in alluminio del VMAX anni ’80. L’incredibile lavoro artigianale è continuato con il telaietto in alluminio fatto a mano, realizzato con parti di quello di serie. Il serbatoio realizzato appositamente si trova sotto la sella ed è in alluminio e contiene la stessa quantità di carburante di quello standard, per un’esperienza di guida senza compromessi. Il retrotreno termina con un’altra caratteristica distintiva di JvB-moto, il codone in carbonio realizzato a mano da Jens. Una moto così particolare merita il sound giusto e l’aspettativa non è delusa: lo scarico è stato infatti modificato con un sistema 4 in 1 ed alla sua estremità è presente il ruggito della marmitta Termignoni. Ultima, ma solo in termini di elenco, la magnifica verniciatura: prendendo spunto ancora una volta dalla storia del VMAX e di Yamaha, JvB-moto ha scelto una grafica basata sulla livrea delle Yamaha che nel 1985 gareggiavano in classe regina.
Ogni componente in alluminio e carbonio di questa Special Yard Built è stato realizzato a mano da JvB-Moto, con una miscela sapiente tra la storia di Yamaha VMAX e lo stile personale del bike-maker tedesco.
“Yamaha VMAX è stato un’icona senza rivali dalla sua prima apparizione sulle strade nel 1985, con il suo stile da dragster estrema”, commenta Shun Miyazawa, Product Manager Yamaha. “È stato un colpo di fulmine immediato per i motociclisti di tutto il mondo, non solo nella versione di serie, ma anche come base per le personalizzazioni. Come forma di rispetto per la cultura che è cresciuta intorno a questa moto leggendaria, abbiamo scelto di celebrare i suoi 30 anni lavorando con 3 talentuosi preparatori, per creare altrettante Special VMAX che diventassero fonte d’ispirazione non solo per Yamaha stessa, ma anche per i clienti e per i potenziali acquirenti. Abbiamo iniziato questo anno così importante con la creazione Yard Built del mitico elaboratore tedesco JvB-moto. Il suo lavoro ci ha appassionato e pensiamo che il suo stile minimalista sia perfetto per VMAX. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: Yard Built “Infrared” è un omaggio alle origini di VMAX e allo stesso tempo anche un’anticipazione delle prestazioni di domani”.
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