REPORT PROVE GP ITALIA Fermp

 

Dopo che in Olanda e Bulgaria il meteo ha fatto le bizze a Fermo, teatro del terzo appuntamento del circus mondiale, splende un meraviglioso sole.

Il tracciato di marchigiano conferma la sua spettacolarità ed il suo fascino anche in questa occasione con lo sfondo sempre allietato dalla vista della medioevale Fermo.

La pole strappata in extremis dal leader della classifica Herlings suona come l’estremo tentativo messo in atto dal pilota olandese per intimorire i suoi diretti avversari ovvero Roelants e Searle.

Infatti al via della manche di qualifica il pilota della Ktm n° 84 rimane invischiato a centro gruppo mente al comando si insedia l’inglese Nichols. I sogni di glori del pilota del team Nestaan JM Racing Ktm si infrangono quando dalle retrovie rinvengono come due reattori Searle e Roelants che passano l’inglese per involarsi verso il traguardo che taglieranno in quest’ordine con Herlings a chiudere il podio. I colori italiani vengono difesi egregiamente da Lupino che con l’ottavo posto conferma quanto di buono messo in mostra nella gara magiara. Buoni anche il diciottesimo posto del pilota di Osimo, Monticelli, ed il ventesimo di Cervellin sulla pesarese TM.

Nella classe superiore è per caso finita l’egemonia della Ktm? Maybe, viste le bordate sparate alla corazzata austriaca dalla cavalleria Kawasaki. Pualin si conferma sovrano di Fermo e dopo il successo ottenuto lo scorso anno, quest’oggi conferma il suo stato di grazia nella classe superiore. Il suo affiatamento con la verdona è assoluto ed il pilota transalpino mette in mostra anche un grande senso tattico dato una volta che viene passato dal compagno di marca Pourcel, lo lascia sfogare per poi ripassarlo ed andare indisturbato a cogliere la vittoria. Podio completato dal colosso belga De Dycker che concluderà la stagione in sella alla Ktm. Il primo dei nostri è Philippaerts che chiude sesto mentre il pentacampione Cairoli è solo 13 preceduto da Guarneri che chiude in undicesima piazza. E domani nuovamente in pista….

Dal nostro inviato Alessio Andreuzza

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